Il genio del marketing
Sisto IV della Rovere (1414-1484) è noto per la per la Cappella Sistina, che porta appunto il suo nome, per diverse opere urbanistiche e per aver incentivato l'arte e la letteratura. Sisto però fu soprattutto un vero e proprio genio del marketing spirituale. Per iniziare, fu il primo papa a ideare la concessione di una licenza ai bordelli di Roma; l’affare fruttava circa trentamila ducati l’anno in imposte di puttane e cortigiane (donne curiali).
Spesso i bordelli furono dati dai papi ai vescovi come fonte di sostentamento delle diverse diocesi. A loro volta, i vescovi assegnavano una prostituta alle parrocchie. Questa, divenuta proprietà della Chiesa, ogni quindici giorni versava la quindicina, cioè il pagamento delle marchette, al parroco. L'amministrazione di alcune di queste case di tolleranza proseguì attraverso i vari governi italiani, fino al varo della legge Merlin, nel 1958. Per la chiesa frequentare il lupanare non era peccato, non occorreva nemmeno farne menzione in confessione. Il 20 settembre del 1958, a mezzanotte, furono chiusi quasi seicento casini sul territorio italiano, tra le dolenti cerimonie di addio di migliaia di clienti. Due anni prima, Indro Montanelli (1909-2001) aveva pubblicato un accalorato pamphlet contro l'abolizione dei bordelli dall'eloquente titolo Addio, Wanda!, dove scriveva:
"(... ) in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l'intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia... " (1)
Tornando ai tempi di Sisto IV, sempre dietro pagamento di una gabella, i preti potevano avere il permesso di tenersi una compagna. Applicò questo principio morale anche ai ricchi che, previa apposita tassazione, non avrebbero compiuto peccato consolando carnalmente qualche gentildonna, in assenza dei legittimi consorti. L’amministratore delegato del Vaticano superò se stesso nel settore indulgenze: fu lui che ebbe l’intuizione di applicarle anche ai morti. Quale congiunto avrebbe lasciato che i suoi antenati continuassero a soffrire i tormenti del Purgatorio, quando i cari estinti, sull'infallibile parola del Papa, potevano essere liberati dietro adeguato compenso?
Intorno ai primi del 1300, per non mandare agli inferi i peccatori di mestiere, come banchieri e commercianti, da cui dipendeva il sistema economico, si era escogitato il Purgatorio, del quale peraltro non esisteva cenno nelle Sacre Scritture.
La recente invenzione fu il cardine sul quale Sisto IV impiantò, senza costo alcuno, una fonte di guadagni potenzialmente illimitata: far uscire i dannati direttamente dall’Inferno parve infatti troppo azzardato persino a lui, mentre il Purgatorio calzava a pennello per la campagna di promozione. Neanche il commercio delle reliquie poteva competere con la sua innovazione strategica. Non erano necessarie preghiere, pentimenti o altro; il costo della pontificia intercessione era inoltre adattabile al reddito dei postulanti. Sisto, grande innovatore, è arrivato a un passo dal leasing. Né lui né i suoi contemporanei parvero cogliere le sottili implicazioni teologiche che l’indulgenza per i defunti comportava:
"... anche se ci fosse il purgatorio, e anche se il papa, con i suoi perdoni per denaro, potesse liberare un'anima, allora egli potrebbe altrettanto liberarla senza denaro. Se ne può liberare una, ne può liberare mille: se ne può liberare mille, le può liberare tutte quante, e così distruggere il purgatorio. E, se le tiene in prigione e nella sofferenza finché gli uomini non gli danno denaro, allora egli è un tiranno crudele, senza carità alcuna."
E’ l’ovvia riflessione di Simon Fish, propagandista e riformista protestante inglese, che si trova nel suo "A supplication for the beggars", pubblicato nel 1529. (2)
Per coronare la carriera, nel 1478 Sua Santità emanò la Bolla che istituiva l'Inquisizione in Castiglia. Nella sola Andalusia, quattro anni dopo, erano già stati arsi vivi duemila eretici. Come moltissimi ecclesiastici del tempo, egli soffrì di sifilide, malattia venerea arrivata con la scoperta delle Americhe, che falcidiò migliaia di vittime. Non fece in tempo a concludere i suoi ambiziosi progetti di espansione del mercato, i quali prevedevano che i monasteri diventassero
“(...) bordelli pieni di prostitute di primissima scelta, scarne per digiuno ma colme di lussuria” ("A History of the Popes: From Peter to the Present", di John W. O'Malley, 2009)
Esistono analoghe descrizioni dei conventi nei secoli precedenti, usati come veri e propri centri di prostituzione. Secondo alcuni autori, nelle cronache di predicatori e frati dell'epoca si trovano diversi agghiaccianti riferimenti alla frequente pratica abortiva e, soprattutto, di soppressione dei neonati nei conventi. Le suore pare restassero incinte, in gran numero e più volte, e si disfacevano dei nuovi nati gettandoli nelle latrinae, le latrine, oppure nei fiumi. Sicuramente gonfiata da ragioni di esproprio, un'ispezione di Cromwell ordinata dal Re Enrico VIII nell'attuazione dello Scisma Anglicano (XVI sec.) trovò circa il sessanta per cento delle suore dei conventi inglesi in stato di gravidanza.
Alcune discutibili fonti moderne, che però non sono in grado di produrre prove né bibliografie, attribuirebbero a Leone X l'istituzione di una sedicente Taxa Camerae, che avrebbe autorizzato ogni genere di efferato crimine e nefandezza dietro congruo compenso, dall'incesto all'omicidio.
Né la figura di Leone X, né la storia della Chiesa Cattolica necessitano comunque di critiche non certificabili, sono già abbastanza deplorevoli gli atti documentabili.
D'altronde, anche se un documento in 35 articoli come la Taxa Camerae esistesse, si potrebbe sospettare che oggi non sarebbe facilmente di pubblico dominio.
(da "La psicologia dello Zorba" di Arshad Moscogiuri - Contributi e Integrazioni al cap. IV)
NOTE
(1) (20 febbraio 1958: addio alle case chiuse - articolo de Il Sole 24 ore, 18 feb. 2008 - Correva l'anno - doc. RAI-Istitituto Luce - Pierpaolo Pasolini: Comizi d'amore - interviste tra la gente, 1964 - 60 anni di prostituzione raccontati dalla musa di Montanelli - nel 2011 un giornalista scova Wanda, l'ispiratrice del libro del 1958 di Montanelli sulle case chiuse, ancora viva alla stazione centrale di Milano. Aveva più di 90 anni e viveva di stenti. Qui un interessante articolo con link e riferimenti utili.
(2) "Why do not Pope destroy purgatory", pagina 10 dell'edizione originale consultabile qui: A Supplication for the Beggars - edizione originale sfogliabile del 1529.