Le ragioni della Fede
Contro chi si scagliavano gli inquisitori?
"contro gli eretici ed i fautori o ricettatori di essi, contro i sospetti di una falsa credenza, contro quelli che impediscono agli inquisitori di esercitar liberamente il loro uffizio, e contro quelli che richiesti a prestar la loro opera per poterlo eseguire, si ricusano, ancorché siano principi, magistrati e comunità"
"contro i pagani che venuti alla fede e battezzati, ritornano a professare il paganesimo"
"contro i malefici ed i sortilegi che con arti superstiziose tentano danneggiare il prossimo; contro gli astrologi giudiziari, divinatori e maghi, molto più se questi abbiano fatto patti col demonio, ed abbiano apostatato dalla vera religione; contro quelli che impediscono ai bramosi di professare la vera fede e di abbracciarla; contro chi predichi dottrine scandalose e contrarie alla vera religione; contro quelli che in pubbliche lezioni o dispute, ed anche in discorsi e scritti privati sostengono che la ss. Vergine non sia stata concepita senza macchia originale""contro chi usa litanie nuove non approvate dalla sacra congregazione de' riti; contro chi celebra la messa e ascolta le confessioni non essendo sacerdote; contro i sacerdoti sollecitanti a cose turpi nell'atto della confessione o immediatamente innanzi o dopo di essa, o nell'occasione o col pretesto della medesima; contro i ministri del sagramento della penitenza, che negligentino di avvertire i penitenti dell'obbligo di denunziare i sollecitanti, o che insegnano non esservi siffatta obbligazione, e contro i testimoni falsi e calunniatori che depongono in causa di fede"
"contro i cristiani apostati, anzi possono procedere contro i giudei ed altri infedeli se neghino quelle verità, che nella loro credenza sono comuni coi cristiani, se invochino o facciano sacrifizi ai demoni, e cerchino d'indurre i cristiani ad eseguirli, se pronunzino delle bestemmie ereticali, ed in molti altri casi"
Gaetano Moroni, "Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica", XXXVI, Venezia 1846. Il Moroni (1802-1883) fu dotto bibliografo e primo Aiutante di Camera di papa Gregorio XVI (Edizione online del Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica)
"Non ci si dovrebbe comportare con gli altri in un modo che sarebbe sgradevole a noi stessi; questa è l'essenza della morale."
(Mahabharata, XIII.114.8) Grande poema epico e mitologico, è uno dei maggiori testi sacri indù. Si tratta dell'opera più imponente di tutta la letteratura mondiale, pari a quattro volte tutta la Bibbia. Le vicende di cui narra risalgono a circa 5.200 anni fa.
"Quello che tu stesso non desideri, non farlo neppure agli altri uomini."
(Confucio, Dialoghi XV, 23) Kong-Zi o Kong Fuzi, che significa Maestro Kong, visse in Cina tra il 551 e il 479 a.C. I suoi insegnamenti hanno fortemente influenzato buona parte dell'Asia: Cina, Corea, Giappone e Vietnam.
"Ama il prossimo tuo come te stesso."
E' Gesù a parlare, intorno all'anno 30, come riportato dal Vangelo di Matteo (19,16-19); l'evangelista descrive anche la Regola d'Oro: "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti." (Bibbia, Nuovo Testamento, Matteo 7:12)
Di Arshad Moscogiuri, integrazioni al Cap. IV non inserite nel libro "La psicologia dello Zorba"